11 dicembre 2018

Dedicato a Gabriele, per il suo compleanno: "Sogna, ragazzo, sogna" [Roberto Vecchioni]

E ti diranno parole rosse come il sangue
Nere come la notte
Ma non è vero, ragazzo
Che la ragione sta sempre col più forte
Io conosco poeti
Che spostano i fiumi con il pensiero
E naviganti infiniti
Che sanno parlare con il cielo
Chiudi gli occhi, ragazzo
E credi solo a quel che vedi dentro
Stringi i pugni, ragazzo
Non lasciargliela vinta neanche un momento
Copri l'amore, ragazzo
Ma non nasconderlo sotto il mantello
A volte passa qualcuno
A volte c'è qualcuno che deve vederlo

Sogna, ragazzo sogna
Quando sale il vento
Nelle vie del cuore
Quando un uomo vive
Per le sue parole
O non vive più

Sogna, ragazzo sogna
Non lasciarlo solo contro questo mondo
Non lasciarlo andare sogna fino in fondo
Fallo pure tu

Sogna, ragazzo sogna
Quando cade il vento ma non è finita
Quando muore un uomo per la stessa vita
Che sognavi tu

Sogna, ragazzo sogna
Non cambiare un verso della tua canzone
Non lasciare un treno fermo alla stazione
Non fermarti tu
Lasciali dire che al mondo
Quelli come te perderanno sempre
Perchè hai già vinto, lo giuro
E non ti possono fare più niente
Passa ogni tanto la mano
Su un viso di donna, passaci le dita
Nessun regno è più grande
Di questa piccola cosa che è la vita
E la vita è così forte
Che attraversa i muri per farsi vedere
La vita è così vera
Che sembra impossibile doverla lasciare
La vita è così grande
Che quando sarai sul punto di morire
Pianterai un ulivo
Convinto ancora di vederlo fiorire

Sogna, ragazzo sogna
Quando lei si volta
Quando lei non torna
Quando il solo passo
Che fermava il cuore
Non lo senti più

Sogna, ragazzo, sogna
Passeranno i giorni
Passerà l'amore
Passeranno le notti
Finirà il dolore
Sarai sempre tu

Sogna, ragazzo sogna
Piccolo ragazzo
Nella mia memoria
Tante volte tanti
Dentro questa storia
Non vi conto più

Sogna, ragazzo, sogna
Ti ho lasciato un foglio
Sulla scrivania
Manca solo un verso
A quella poesia
Puoi finirla tu

07 dicembre 2018

Argento

Il sangue d'argento che cola fuori dalle nostre ferite
crea rivoli luminosi nel nero di questa notte.
Un sentiero è questo, dritto, verso la stella dell'alba.
Siamo due, siamo uno, siamo due. Siamo.

Ci sono costellazioni perfette ma quasi invisibili
nel velo blu che segue al crepuscolo.

Le disegneremo con lo sguardo e respireremo
il tempo che fluisce.

Ogni abbraccio e sorriso
di tutti questi piccoli giorni
ci dipinge come re nel cielo d'oro
dell'esistenza che abbiamo creato.



19 aprile 2018

Bagliori

Strutture di metallo e complesse costruzioni di una stazione, e per un attimo ho rivisto me stesso nella luce e nel l’odore di quella soffitta che sarebbe diventata la nostra casa. 
Quell’attimo, col sole luminoso che tramontava e l’aria profumata dalla finestra aperta, in cui ho immaginato il nostro futuro, il nostro nuovo nido e un altro luogo di sentimenti e vita, che si stava concependo dentro di me. 

Veleggio da parecchio ormai,
ma vorrei incantarmi ancora davanti alla vita.


15 novembre 2017

L'odore dell'indaco

A volte, guardando il cielo, volo lontano oltre il blu del mediterraneo,
supero le sconfinate distese, ondulate e giallo ocra del Sahara
e torno laddove ho costruito molto dei miei paesaggi interiori:
il deserto algerino.
In quel mondo di aria rarefatta, pulita e perfetta,
dove il cielo è trasparente come un cristallo di rocca,
si riaccendono i ricordi di un tempo passato.

La battaglia dei vivi



Come cani spauriti che mangiano in mezzo ai rifiuti,
combattiamo la nostra personale battaglia.  
Giorno per giorno, 
brucia il nostro abito ardente.

20 giugno 2016

Sei la mia vita [di Ferzan Ozpetek]

Ho iniziato a leggere questo libro senza saperne nulla, con il gusto e la speranza di chi si è sempre emozionato con i film di Ferzan.

Con stupore, mi sono trovato a ripercorrere la quotidiana storia di un uomo che ha attraversato con i suoi anni gli stessi anni miei, in una Roma che è proprio come la ricordo io, quando per la prima volta ho cominciato a mettere il naso nel mondo, nell'amore e dentro di me.

A tratti ho dovuto trattenere improvvisi singhiozzi di commozione e mentre il flusso di ricordi dell'autore mi scorreva dentro e riaccendeva lontane memorie, facendo luce sulle note scritte in piccolo dentro ciascuna delle mie rughe, una consapevolezza forte e malinconica si è risvegliata.

Sulle nostre vite, sui nostri anni più sensibili, sono passati giganteschi treni rombanti e inarrestabili lasciandoci immersi nel pulviscolo multicolore delle nostre illusioni e delle nostre speranze. Hanno fatto di noi, in un attimo breve e terribile, dei sopravvissuti a cui non è rimasto che crescere.

La nostra capacità d'amare è così diventata più profonda e un po' malinconica, sorridiamo ma dentro abbiamo laghi di sangue.

04 novembre 2015

La bellezza di amarsi

La bellezza di amarsi soffia vento su queste vele di sangue
e salpiamo verso l'orizzonte più azzurro di domani.
Eppure...
Il cuore a volte pesa come una corrente contraria
e fa amaro il respiro nel petto.
No...
Canterò ancora ampio il cielo e il giallo oro
di autunni e pomeriggi soleggiati.
Piangerò ancora tutte le fini e i cambiamenti.
Tesserò stoffe multicolori per i nostri mantelli e racconterò per sempre la mia storia
a chi si farà bambino e vorrà ascoltarla.

28 settembre 2015

Quando mi hai salvato

Prendendomi la mano,
costruendo fiori, portandomi al mare.

Stavo lì con l'anima al vento,
con un canto dentro,
con un pensiero lento.

Circolavano i sogni saltando arcobaleni,
e piano andavamo raccontando piccoli giorni.

Son passati anni, rughe sul volto,
righe su un foglio.

Non posso volare, ormai l'ho capito,
ma ho ali grandi come il cielo.

Questo nostro cielo bianco blu e azzurro
avvolge foreste e anima il vento,
raccontando il nostro giorno lento.

Scende il meriggio, l'ora dell'oro,
mani nelle mani camminiamo,
tranquilli verso il confine.


09 dicembre 2014

Senza graffi

Guarda in fondo alla ferita, apri la sorgente del blu,
componi la mia canzone e sii vero.

Torna ragazzo, occhi verdi senza graffi,
il furore e il rapimento di quando corpo e anima erano giovani
diventerà fumo lieve sui prati di questa alba di città

Quattro lupi


Buio quasi ormai, e le luci oltre il bordo del lago brillano nella nebbia.
La notte abbraccia silente, lenta, quattro uomini sulla riva.

Alle soglie del futuro, laddove sbocciano le emozioni
e riverberano i giorni che abbiamo costruito piano
come castelli di fumo sulla superficie quieta,
ci stringiamo.

Ci sono i cuori di quattro lupi che corrono lassù,
dietro il velo invernale, sopra le nebbie del forse,
del chissà, di un "lo spero".

La grande corsa senza fine ci ha portato al confine notturno,
per sentieri altissimi dove l'alba è un fratello.
E se le nostre mani si afferrano
i giorni finalmente brillano,
e quelli che erano sogni son diventati
segni di futuri e possibilità.